Museo Cappella di Sansevero e Cristo velato

In via Francesco de Sanctis, nel cuore del centro storico di Napoli, è possibile ammirare un vero e proprio “gioiello” dell’architettura barocca: il Museo Cappella di Sansevero.

Il Museo Cappella di Sansevero, chiesa oggi sconsacrata, è ricco di meravigliosi capolavori tra cui: la Pudicizia, il Disinganno, le Macchine anatomiche ma, soprattutto, il Cristo velato realizzato nel 1753 da Giuseppe Sanmartino.

La scultura in marmo del Cristo velato è un’opera, unica nel suo genere, capace di diffondere emozione negli occhi e nell’anima di chi la guarda, riuscendo a trasmettere il senso del dramma ed un’enorme commozione. Lo scultore è riuscito, lavorando su un unico blocco di marmo, a dare vita ad una statua a grandezza naturale che rappresenta il corpo privo di vita di Gesù Cristo adagiato su un giaciglio e ricoperto da uno straordinario velo trasparente in marmoSono soprattutto i dettagli della scultura marmorea a colpire l’osservatore: la vena gonfia e ancora palpitante sulla fronte, i segni dei chiodi sui piedi e sulle mani, il costato scavato.  Inoltre, ai piedi della scultura, si trovano gli strumenti del supplizio: la corona di spine, una tenaglia e i chiodi. Questa eccezionale opera d’arte è una delle più note e suggestive al mondo ed è capace di emozionare amanti dell’arte e semplici spettatori.

Dopo aver ammirato il Cristo Velato e tutte le opere facenti parte della Cappella Sansevero vi è la possibilità di poter guardare le Macchine Anatomiche: due corpi scarnificati, uno di un uomo e l’altro di una donna, dove è possibile osservare in maniera dettagliata tutto l’apparato circolatorio. I due corpi, collocati all’interno di due bacheche nella Cavea sotterranea della Cappella, furono realizzati dal medico palermitano Giuseppe Salerno su commissione del principe di Sansevero. Ancora oggi, ci si domanda come si sia potuta ottenere tale eccezionale conservazione dell’apparato circolatorio. Attorno alle Macchine Anatomiche si alimentano, infatti, molte leggende tra cui quella che parla di una iniezione che Salerno, sotto la direzione del principe, avesse inoculato nei vasi sanguigni di due corpi procurandone la “metallizzazione”. In realtà, il sistema circolatorio è frutto di una ricostruzione effettuata con diversi materiali, tra cui la cera d’api e alcuni coloranti. A distanza di molti anni, però, ancora ci si stupisce guardando tale riproduzione del sistema arterovenoso fin nei vasi più sottili; ciò dimostra conoscenze anatomiche incredibilmente avanzate per l’epoca.

Grazie a tutte queste opere custodite al suo interno, il Museo Cappella di Sansevero è un monumento unico nel suo genere, in cui si uniscono bellezza e mistero creando un’atmosfera unica e fuori dal tempo.

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